L’amicizia – Buon compleano TOSSA!!!!

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l’amico vi confida il suo pensiero,
non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.

E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
nell’amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall’amico non rattristatevi:
la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.

E non vi sia nell’amicizia altro scopo che l’approfondimento dello spirito.
Poiché l’amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l’amico vostro.

Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche la piena.

Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell’amicizia.

Poiché nella rugiada delle piccole cose
il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

Kahlil Gibran, da “Il profeta”, 1923

Le maschere dei non amati

le maschere dei non amati

Siamo ancora tutti dei bambini che desiderano essere coccolati.
A volte diciamo, o ci sentiamo dire, frasi come: “nessuno mi ama“, “anche questa volta mi è andata male“, “ma come ho fatto a cascarci?“, “era l’ennesima persona sbagliata“…

Queste frasi possono essere il segno di una antica ferita che non è ancora stata rimarginata, pertanto una ferita che ancora si fa sentire.

Sentirsi incompresi, abbandonati, non amati abbastanza, mai apprezzati, sono sentimenti che scaturiscono da quel tipo di ferite, probabilmente inferte durante l’infanzia da persone, familiari o amici, che non hanno saputo amarci, talvolta, non hanno saputo farci comprendere quanto ci hanno amato.

L’ESPERIENZA DEL NON SENTIRSI VISTI, NON SENTIRSI ASCOLTATI, NON SENTIRSI AMATI SI RADICA IN NOI, INFLUENZA LA NOSTRA VITA, IL NOSTRO EMOTIVO, LE NOSTRE RELAZIONI, LA NOSTRA ANIMA.

Trovarsi e raccontarsi, attraverso strumenti, quali il gioco e la narrazione, può permettere un’analisi di questo tipo di esperienza e una migliore accettazione di tutte le successive esperienze negative da essa derivate.
Conosceremo le maschere che abbiamo dovuto indossare per sentirci amati, individueremo le ferite che ci hanno segnati, allo scopo di liberarcene e poter recuperare la capacità di riuscire ad amare e di essere felici.

Per informazioni +393477253102